
La dipendenza da sostanze è l’uso patologico di sostanze psicotrope, quel bisogno compulsivo di ripetere comportamenti interferenti con la vita quotidiana.
La dipendenza da alcol può derivare da diverse cause, come la noia o problemi relazionali. L’abuso di alcol peggiora la qualità della vita. La zona grigia, dove si evitano relazioni e attività per bere da soli, può indicare una dipendenza. Questa può essere curata con il sostegno di un centro specializzato, consentendo il recupero del controllo nella vita familiare, sociale e lavorativa.
L’abuso di alcol può causare danni fisici come cirrosi epatica, disturbi renali e malfunzioni cardiache.
“L’utilizzo di alcol e sostanze altera radicalmente la traiettoria di neurosviluppo del sistema nervoso degli adolescenti determinando una mancata maturazione di alcune aree cerebrali, chiave per l’integrità delle funzioni comportamentali”. E così leggi i dati dell’ Osservatorio sulle dipendenze e ti vengono i brividi quando scopri che il 5% dei ragazzi tra i 15 e i 18 anni ha già avuto esperienze con nuove sostanze psicoattive (NPS) ed una quota molto maggiore con alcool e sostanze in generale. È sempre più precoce e allarmante l’accesso da parte dei giovani adolescenti all’utilizzo di sostanze. Gli studi attestano l’inizio del consumo di alcool, nicotina, cannabis, farmaci, integratori ed altre smart drugs già nella preadolescenza, ovvero il periodo che va dai 13 ai 15 anni di età. Inoltre, l’accesso avviene attraverso la modalità del poliuso, ovvero l’assunzione o l’abitudine al consumo di sostanze diverse in combinazione tra loro. E proprio in bae a ciò l’Organizzazione mondiale della sanità stima cheuna cifra compresa tra il 10 e il 20% degli adolescenti nel mondo soffrirà nei prossimi anni di disturbi mentali, con un’insorgenza di patologie psichiatriche in età sempre più precoce dovute proprio all’utilizzo di alcol e sostanze durante l’età dello sviluppo cerebrale. Con il nuovo millennio è infatti radicalmente cambiato il paradigma dell’uso di sostanze: se fino agli anni ’90 il fenomeno riguardava principalmente individui al limite dell’emarginazione sociale, oggi questo si presenta trasversalmente in vari contesti sociali e, soprattutto, in un contesto sempre più giovane. “L’assunzione di droghe e l’abuso di alcol nel periodo che va dalla pre-pubertà all’adolescenza, detto anche ‘mind building’, anni in cui il cervello raggiunge il suo massimo sviluppo fino a raddoppiare il suo volume- spiega Paolo Girardi, professore ordinario di psichiatria all’Università Sapienza di Roma e consulente scientifico di Neomesia- può provocare patologie psichiatriche di difficile gestione in età pre-adulta e adulta. I giovani, ma anche le loro famiglie spesso ‘colpevoli’ di sottovalutare il problema non conoscono o tendono a sottovalutare i danni che può provocare l’utilizzo di alcol e sostanze a questa età, occorre pertanto generare consapevolezza affinché il controllo dei genitori e la consapevolezza dei giovani stessi possa prevenire comportamenti estremamente dannosi per la loro salute mentale”